È una notizia di questi giorni la trasmissione da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo al Governo italiano di due domande in materia di illecita privazione di libertà dello straniero promosse due anni fa dalla nostra clinica. I due casi riguardavano entrambi il prolungato trattenimento di due cittadini stranieri, uno all’aeroporto di Malpensa e l’altro su una nave, da parte delle autorità del nostro Paese e sono stati seguiti, sotto la supervisione del Prof. Luca Masera del nostro Dipartimento e dal Prof. Cesare Pitea dell’Università degli Studi di Parma, dalle studentesse Irina Carnat e Simona Buono insieme agli avvocati Massimo Cipolla del Foro di Reggio Emilia e Alessandro Zucca del Foro di Brescia.
Il Governo avrà ora tempo fino al 30 marzo per far pervenire alla Corte le sue osservazioni sul punto e i ricorrenti, poi, altre sei settimane per redigere le repliche.
Si tratta di un risultato molto incoraggiante per il lavoro della nostra clinica, anche se ancora parziale, perché tale trasmissione rappresenta il superamento del primo vaglio di ammissibilità dei ricorsi da parte della Corte EDU.